Viddalba

Il territorio e le aziende

Il territorio

Il territorio sul quale sorge il paese di Viddalba è attraversato dal fiume Coghinas, una via anticamente navigabile. La sua fertilità ha attratto l’uomo fin dai tempi antichi: dalle popolazioni preistoriche della prima età del Bronzo, alle comunità nuragiche che si insediarono prevalentemente lungo la sponda destra del fiume. Presso la piana di Viddalba si trovano importanti testimonianze come domus de janas, nuraghi, un villaggio nuragico, un insediamento abitativo, un ponte e la necropoli di San Leonardo di età punico-romana.

Quest’ultima venne eretta sul decaduto villaggio nuragico in località San Leonardo, adiacente l’omonima chiesetta. Qui sono stati rinvenuti reperti archeologici di notevole importanza – oggi custoditi presso il Museo Civico Archeologico di Sassari – tra cui vasi, monili, amuleti di tradizione punica, fibule e stele funerarie “a specchio” con figure umane stilizzate.

L’attuale centro abitato di Viddalba, sorto nel Medioevo, si è sviluppato nella zona denominata Vidda Ecchja. Il suo nome compare per la prima volta come “Villa Alba” nei documenti amministrativi giudicali di San Pietro di Silki, databili tra il 1065 e il 1180 d.C.

Nei cartolari del notaio Tealdo de Sigestro del 1239 è riportato come Billalba, mentre nel 1308, nella corrispondenza diplomatica intercorsa tra i Doria ed il re Giacomo II d’Aragona, viene citato col nome di “Villarba”. Ciò significa che in quel periodo il villaggio fu possesso dei Doria. Il nome Viddalba sta a significare “Paese Bianco”. L’appellativo è eredità dell’antica funzione di alcuni suoi edifici, contrassegnati in bianco per indicare la cura della lebbra, offerta sfruttando le proprietà terapeutiche delle acque termali.

Il Coghinas è infatti rinomato per le sue acque calde che si trovano in località Li Caldani dove ha sede lo stabilimento delle Terme di Casteldoria. Il centro sfrutta acque salso-bromo-iodiche, che sgorgano caldissime direttamente nel letto del fiume, per offrire ristoro e giornate dedicate al benessere. Anticamente le terme furono utilizzate dai Romani, i quali tramandarono i sollievi delle correnti calde alle successive epoche medioevali dei Doria e degli Aragonesi.

Sono inserite in un magnifico scenario boschivo di pini ed eucalipti, adornato da rocce rossastre trachitiche e dai vapori solfurei della sorgente, riparato dal Monte Urtigiu, la cui cima è sovrastata dalla torre dei Doria, ciò che resta della fortificazione medievale. Secondo la leggenda, un cunicolo sotterraneo scavato dall’interno della fortezza giunge direttamente fino alla cappella di San Giovanni di Viddalba, dall’altra sponda del fiume, per consentire ai Doria di recarsi in chiesa durante le festività.

Appartengono al comune di Viddalba le frazioni di Giagazzu, Avru, Tungoni e Giuncana, località teatro delle scorribande del Muto di Gallura, leggendario personaggio che ha segnato la storia del banditismo locale della seconda metà dell’Ottocento.

Oggi il territorio di Viddalba offre innumerevoli risorse per gli appassionati di trekking ed equitazione: partendo dal paese è possibile percorrere, tra i profumi della macchia mediterranea, le strade rurali che attraversano gli stazzi e le alture che delimitano il territorio a est.

Aziende

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