Sant'Antonio di Gallura

Il territorio e le aziende

Il territorio

Sant’Antonio di Gallura è un paese piuttosto giovane, sorto agli inizi del novecento a partire dalle comunità rurali che si sono riunite attorno alla secolare parrocchia di Sant’Antonio Abate. In passato denominato Sant’Antonio di Calangianus – per la dipendenza amministrativa dal comune sassarese – è circondato da ambrati rilievi granitici e profonde vallate coperte da macchia mediterranea, querce e lecci.

Per la sua posizione, a metà strada tra il massiccio montuoso del Limbara e le spiagge incantate di Olbia e Arzachena, Sant’Antonio di Gallura è un punto di passaggio quasi obbligato per chi dall’alta Gallura vuole raggiungere la Costa Smeralda o Palau.

Situata al centro del paese e annessa alla Parrocchiale, la chiesa di Sant’Antonio risale al Medioevo, quando durante il periodo giudicale, nella zona chiamata Lu Naracu, prendeva vita la borgata di “Villa de Castro” sotto la curatoria di Unale. Il nome Lu Nuracu (oggi belvedere del paese di Sant’Antonio) insieme al toponimo Lu Nurachéddu, in località Campu d’Idda, fanno pensare ad una frequentazione del territorio in età nuragica.

Villa de Castro fu abbandonata alla fine del Trecento, quando a presidiarne l’esistenza passata rimase solo la chiesa di Sant’Andrea, risalente a metà XVIII secolo. Solo alla fine dell’Ottocento, iniziò a formarsi un nuovo agglomerato attorno alla parrocchiale di sant’Antonio, che costituirà il nucleo originario dell’odierno paese di Sant’Antonio di Gallura.

In ossequio al patrono che dà il nome al paese, nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, si accendono i grandi falò in onore di Sant’Antonio Abate, custode del fuoco.

Nel territorio di Sant’Antonio di Gallura rientra la sponda orientale del Lago del Liscia, bacino artificiale nato negli anni sessanta dallo sbarramento dell’omonimo fiume, oggi fonte primaria di approvvigionamento della zona nonché punto di riferimento turistico. Proprio sulla riva del lago è situata la stazione del Trenino Verde della Sardegna, che regala in questa tappa uno scenario naturale incantato.

A pochi chilometri dal paese è possibile visitare, sul versante di Luras, gli Olivastri Millenari di Carana. Seguendo il percorso attrezzato per trekking e camminate, si giunge a una delle meraviglie naturalistiche locali più suggestive. Guardiani del tempo e della natura, gli olivastri vantano dai 3800 ai 4000 anni e raggiungono fino a 20 metri di circonferenza.

Nei pressi, la Società di Navigazione dei Laghi offre l’opportunità di attraversare le acque del Liscia a bordo di un battello e apprezzare il verde paesaggio della Gallura che scorre lungo lo specchio d’acqua. In lontananza si osservano le cime del Monte Limbara, il paese di Calangianus e i vari colli, intervallati da qualche stazzo (antica abitazione di campagna) e dalle chiesi campestri, le cui pendici fanno da cornice al lago.

Aziende

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