San Teodoro si colloca a metà strada tra il Golfo di Orosei e la Costa Smeralda, come la mediana delle pietre incastonate in un prezioso girocollo. Celebre meta turistica, particolarmente amata dai giovani per la sua movida estiva, San Teodoro ed il suo vasto territorio offrono un interessante spaccato della realtà sarda, tra Alta Baronia e Bassa Gallura.
L’origine del centro abitato è attestata all’epoca della dominazione romana, quando veniva indicato come Coclearia. Tuttavia sono molto probabili frequentazioni preistoriche di età prenuragica e nuragica, le cui testimonianze sono fornite del nuraghe della borgata Naracheddu.
I resti della civiltà romana sono conservati presso il Museo del mare di San Teodoro: tra i più prestigiosi, il tremisse aureo di epoca bizantina, i frammenti di elmo romano e le anfore. In epoca successiva, il territorio di San Teodoro è stato amministrato dalla curatoria di Posada del Giudicato di Gallura, per poi entrare in possesso della Repubblica di Pisa.
Il territorio di San Teodoro, fino a quel tempo caratterizzato dalla presenza di tanti piccoli borghi chiamati “ville”, prese vita a partire dal XVII secolo, quando pastori e pescatori popolarono la distesa di terra posta tra l’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio del Monte Nieddu, lo stagno e quella che oggi si chiama La Cinta, la spiaggia più famosa di San Teodoro. Una sottile e lunga distesa di sabbia sottile e bianchissima, abbracciata dal mare smeraldo dall’aspetto tropicale, e protetta alle sue spalle dallo stagno di San Teodoro.
Da qui si dipanano, da nord a sud, una serie di litorali e calette. Cala Brandinchi, Lu Impostu, Marina di Puntaldìa, fino ad arrivare a Capo Coda Cavallo, Lastra Ruia, Cala Suaracca e Cala Ghjlgolu, nota per la roccia a forma di tartaruga. Nel verso opposto, in direzione Siniscola, si incontrano le spiagge di Cala d’Ambra, Isuledda, Li Marini, per approdare a Porto Ottiolu.
Per chi non vuole rinunciare a trekking, canyoning, mountain-bike ed escursioni off-road, dalla frazione di Buddittogliu in direzione Aresula, il Monte Nieddu offre un percorso di circa 15 km su strada in terra battuta che raggiunge la cima della postazione d’appostamento e prosegue sul versante opposto che riporta al punto di partenza.
Tra i percorsi più apprezzati, quello del Rio Pitrisconi è uno dei più suggestivi: è tra i comuni di San Teodoro e Padru, nel cuore roccioso della Gallura, che scorre lento e silenzioso il corso d’acqua che ha eroso il granito rosa e creato spettacolari gole, cascate e piscine naturali.
Fra gli appuntamenti da segnare sul calendario, spicca la festa patronale di San Teodoro nei primi giorni di novembre e quella estiva di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Altrettanto suggestivi, i fuochi di sant’Antonio Abate che si accendono nel pomeriggio de Lu Fuculoni, quando la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.