Il paese di Monti si trova alle pendici del monte Limbara, avvolto da una rigogliosa conca di sugherete, macchia mediterranea, vigneti e massi granitici, posto tra le regioni storiche della Gallura e il Monteacuto e a cavallo tra il bacino idrico del fiume Coghinas e quello del Padrongianus.
Il paesaggio che circonda Monti, selvaggio e variegato, si alterna tra boschi di sugheri e rocce di granito e basalto. Il centro storico dell’abitato conserva ancora costruzioni in conci di granito tipiche della Gallura. La parrocchiale di San Gavino è rinomata per il campanile seicentesco preesistente all’edificio principale della chiesa.
Fuori dal paese, salendo tra le sughere e i pini, si giunge all’altopiano S’Ambiddalzu, dove uno scenario di bassi cespugli ed enormi massi granitici levigati dal vento, offrono un luogo di silenzio e raccoglimento. Immancabile è una visita al belvedere Sa Turrida: con vista sull’intera vallata di Olbia, dall’isola di Tavolara al lago Coghinas. Sempre all’interno del demanio del comune di Monti, si trova la foresta di Monte Olia, un’oasi di ripopolamento e di salvaguardia agro-faunistica in funzione e in piena efficienza da oltre 100 anni.
Gli amanti delle camminate immerse nella natura, a Monti, troveranno l’imbarazzo della scelta: il trekking alla Piscina Naturale S’elighe è uno spettacolo naturale irripetibile. Qui la forza dell’acqua ha modellato il granito formando un anfratto incastonato in una cornice di macchia mediterranea dai colori naturali autentici.
La frequentazione umana intorno al territorio di Monti risale all’epoca nuragica, testimoniata dalla presenza di due tombe dei giganti e 12 nuraghi. Il più importante fra loro è Nuraghe Logu, il cui sito fu abitato sino all’Alto Medioevo con il nome di Villa Locus.
Furono i monaci basiliani, in epoca bizantina, ad introdurre in Sardegna il culto dei santi dell’Asia minore. Quello di San Paolo Eremita attecchì principalmente tra le grotte della campagna di Monti. Proprio qui è stata consacrata la chiesa campestre dedicata a San Paolo eremita il 31 luglio 1348 da due vescovi della Santa Romana Chiesa: Marzocco di Bisarcio e Bernardo di Castro. A metà agosto ricorrono i festeggiamenti del santo con il tradizionale pellegrinaggio che dalle strade del paese di Monti giunge al santuario.
Monti è noto per ospitare alcuni dei vitigni più floridi del famoso Vermentino DOCG di Gallura, insieme ad altre selezioni come galana, aghiloia, seleme, funtanaliras, balari. Proprio ad agosto si tiene la Sagra del Vermentino di Monti in cui è possibile assaggiare il rinomato prodotto tipico locale abbinato ad altre specialità del territorio, tra piatti di terra e di mare.
Ad esempio, orgoglio della cucina tradizionale di Monti è senz’altro Sa Suppa, una zuppa preparata con Su pane ladu (spianata di semola) fatto essiccare e condito con formaggio vaccino a fette, pecorino grattugiato, prezzemolo, pepe e S’ozzu casu, il tutto irrorato con il brodo caldo di pecora.