Gallura

Il territorio

Il territorio

La Gallura è la subregione della Sardegna che si estende dall’entroterra di Tempio Pausania fino alle estremità più settentrionali dell’Isola. I suoi confini naturali sono rappresentati, ad ovest, dal fiume Coghinas, al centro, dalla catena montuosa del Monte Limbara e a sud-est, dal Rio Salamaghe che percorre il centro abitato di Budoni fino a sfociare nel Mar Tirreno.

A differenziare la Gallura dalle altre regioni storiche limitrofe dell’Anglona, del Monteacuto e delle Baronie, sono le tradizioni culturali e linguistiche. La lingua sarda che si usa in Gallura ha risentito di una forte influenza da parte dei popoli corsi che hanno abitato il territorio nel tempo.

Il nome Gallura deriverebbe proprio da questa assidua frequentazione che oltrepassava le Bocche di Bonifacio: il Fretum Gallicum, lo “Stretto dei Galli”. Un vero e proprio anello di congiunzione tra i Franchi della Gallia e i Bizantini della Sardegna. Altri ancora non escludono che in epoca romana, proprio nella parte occidentale dell’attuale Gallura, abitasse il popolo dei Bálares, volgarizzati in Baddulesu. Questo toponimo è composto dalla parola “bal” (pietra) e “uru” (insediamento), a sottolineare la caratteristica preminente della Gallura: le guglie di granito di cui era ricco il paesaggio originario.

I principali centri della Gallura sono individuati oggi in Olbia, Arzachena, La Maddalena e Santa Teresa per quanto riguarda l’attività turistica costiera e le cittadine di Tempio Pausania e Calangianus per quanto concerne l’attività industriale dell’interno. La subregione si presta ad essere visitata in lungo e in largo, non solo per via della disponibilità di strutture ricettive e degli alberghi più rinomanti, ma anche per la possibilità, per chi ama avventurarsi in percorsi a stretto contatto con la natura, di attraversare la Gallura a piedi o in bici.

Una vastissima quantità di bellezze naturali dislocate lungo il litorale, i promontori e gli arcipelaghi della Gallura – su tutti la Costa Smeralda, l’Arcipelago della Maddalena, San Teodoro e Santa Teresa – fa da contraltare ad un altrettanto ampia varietà di itinerari, architetture e luoghi d’interesse disseminati nelle campagne e nell’entroterra.

Per citarne solo alcuni, il villaggio nuragico di Lu Brandali presso Santa Teresa, la necropoli di Li Muri ad Arzachena, i dolmen di Alzoledda, Billella e Ciuledda a Luras, i pozzi sacri di Sa Testa ad Olbia e Milis a Golfo Aranci, sono vivi testimoni di popolazioni millenarie che abitavano l’Isola sin dal neolitico e che avevano frequenti scambi culturali con le altre civiltà del Mediterraneo.

Il passato romano e bizantino, così come quello giudicale e pisano, è conservato all’esterno e all’interno delle numerose chiese parrocchiali e campestri che sorgono in corrispondenza dei borghi di granito della Gallura e nelle dirette vicinanze degli stazzi, i tipici insediamenti rurali del territorio. La basilica di Nostra Signora di Luogosanto e la chiesa di Santa Giusta a Calangianus ne sono uno splendido esempio.

Impossibile visitare la Gallura senza averne assaporato appieno i piatti tipici della tradizione culinaria, come la Zuppa Gallurese, i primi piatti come Li Chiusoni e Li Puligioni, o le famose cozze di Olbia, accompagnate dal locale Vermentino di Gallura DOCG.

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