Storia ed Archeologia ad Arzachena
Arzachena sorge a pochi chilometri dal mare e dal suo golfo naturale.
Il territorio, abitato fin dall’antichità, offre al visitatore una panoramica dello scorrere del tempo fin dalla sua visita alla roccia granitica monumentale del Fungo, nel pieno centro storico di Arzachena e diventato simbolo della cittadina. Sotto di esso furono ritrovati i primi reperti risalenti all’epoca preistorica. iIl monumento naturale fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, il primo della rete Unesco.
Lo svilupparsi della popolazione e gli scambi economici con altre popolazioni sarde e della Corsica diedero vita alla “Cultura di Arzachena” le cui tracce sono ancora visibili nel circolo megalitico di “Li Muri” (IV millennio A.C.) per poi confluire nella civiltà nuragica. Di questo periodo i resti del nuraghe Albucciu, del tempio di Malchittu, del villaggio Nuragico della Prisjona e delle Tombe dei Giganti. I monumenti sono tutti visitabili, partendo dalla biglietteria del Parco archeologico di Arzachena in loc. Malchittu.
Subito dopo, la dominazione romana e bizantina della Sardegna; poi lo sviluppo della società Giudicale sarda in cui Arzachena mantenne una rilevante importanza. Con il nome di “Arseguen” costituiva il capoluogo della curatoria di Unale del Giudicato di Gallura; dopo la caduta di quest’ultimo nel 1288 passò alla repubblica di Pisa. Il territorio, andò lentamente spopolandosi con la dominazione aragonese, iniziata nel 1324 oltre che per i numerosi episodi di razzie degli Arabi nel Mediterraneo. A metà del 16° secolo la zona era praticamente disabitata.
Un piccolissimo borgo a intorno all’antica Chiesa di San Pietro fu il punto di partenza da cui si sviluppò la cittadina per volontà del regno Sardo-Piemontese. Dalla costruzione della Chiesa di Santa Maria della Neve (1776) il borgo crebbe fino a a contare 853 abitanti nel 1909.Nel 1922 grazie all’opera politica e diplomatica di Michele Ruzittu, Arzachena divenne Comune autonomo separandosi da Tempio Pausania.
Da allora crebbe economicamente anche grazie alla costruzione della strada che la rese crocevia tra Palau ed Olbia; il l boom economico si ebbe tuttavia negli anni sessanta con la nascita della Costa Smeralda e lo sviluppo del turismo.